Michele Signorato – giovane autore cattolico

Michele Signorato è una giovane autore cattolico della Sicila.
Michele Signorato

di Michele Signorato

Un saluto a tutti i lettori del Cartafaccio! Mi chiamo Michele Signorato e sono uno dei collaboratori di quest’editore. Collaboro con questo bel progetto ormai da qualche tempo, cercando di aiutare, per quel poco che posso, a diffondere riflessioni e pensieri sulla Fede con il mezzo della scrittura. Passo, dunque, a presentarmi brevemente. Ho ventotto anni e sono siciliano, nato e cresciuto nella bellissima città di Trapani: terra di mare, sale, vento e di tante pie tradizioni che nel corso dei secoli hanno arricchito le anime di queste contrade marinaresche. Sono il secondo dei tre figli che il Buon Dio ha donato a mamma e papà e sono cresciuto nella più normale e tipica delle famiglie italiane. Ho un carattere vivace e focoso, cosa che spesso mi ha aiutato a fronteggiare a viso aperto i molti ostacoli che la vita può porti innanzi, ma che ogni tanto si rivela difficile da gestire, un vero allenamento per la temperanza.

Studio Storia e Filosofia all’Università di Palermo, una branca che mi ha aiutato molto a discernere le verità della Fede e le bugie della Rivoluzione, ma di questo parlerò meglio più avanti. La storia, però, non è soltanto il mio campo di studi, ma anche uno dei miei interessi più grandi! Mi piace studiarla anche al di fuori delle aule universitarie ed anzi, forse è proprio ad una certa distanza dalle ideologiche impostazioni accademiche, che essa ci dona il meglio di sé stessa. Quali insegnamenti, quali riflessioni ci offre lo studio dei nostri antenati e del loro passaggio su questa terra di pellegrini.

Un altro campo di grande interesse per me è quello del fitness e dell’allenamento fisico: dopo aver passato l’adolescenza e parte dell’età adulta con addosso parecchi chili di troppo (sono riuscito a perdere molto peso), ho scoperto la bellezza di tenersi in forma e l’importanza di dedicare al nostro corpo, tempio dello Spirito Santo, la giusta attenzione. A patto, però, di non trasformare questa salutare attitudine in un’ossessione.

Di sicuro, per raccontare qualcosa di vero su me stesso, non posso prescindere dal cammino di conversione che mi ha condotto, passo dopo passo, alla Fede Cattolica.

Purtroppo, infatti, la vita cristiana non è stata per me una realtà concreta fin dall’infanzia.

Certo, provengo da una famiglia cattolica, ma come per tante, troppe, persone in questi tempi difficili, anche per la mia famiglia la vita di fede era qualcosa di freddo, di scialbo, condotta più per dovere sociale che per amore di Dio.

Questa impostazione quasi indifferente alla Vera Religione, si tradusse, negli anni della mia adolescenza, in una grande insoddisfazione di vita e nella visione triste di un mondo che mi appariva senza ordine e senza bene.

Ebbe, iniziai una lunga ricerca di ordine e di giustizia che mi condusse, per tappe progressive, e a tratti perfino incredibili, a trovare la risposta che cercavo da sempre: quella Via, quella Verità e quella Vita che è Nostro Signore Gesù Cristo. E che incontrai, questa volta consapevolmente, nella Sua Santa Chiesa Cattolica.

Certo, all’inizio faticai a capire il reale senso mistico, spirituale della Fede, e in Gesù vedevo soltanto un uomo buono, solo più amabile degli altri, ma ben presto imparai a riconoscere in Cristo l’Uomo-Dio che stava cambiando, anzi rivoltando, la mia esistenza, mostrandomi il male da combattere, il peccato, e il tesoro da salvare, la mia anima, per la quale Egli aveva dato la Sua vita.

Se qualcuno mi chiedesse come sia stato possibile questo cambiamento risponderei, senza esitare, che la vera Condottiera di questa “battaglia”, l’Autrice di questa riforma, altri non è che Maria Santissima, la mia Mamma del Cielo.

Guardandomi indietro, vedo come, fin dalla più tenera infanzia, Ella lavorava in silenzio, giorno dopo giorno, per condurmi a Cristo. Lavorava instancabilmente, perfino nei momenti più bui, perfino mentre io insistevo a battere sentieri lontani dalla Fede, a vivere nel disordine e nel disinteresse per Dio.

Questo lavoro silenzioso lo riconosco chiaramente in due episodi, a me molto cari e gelosamente custoditi nel più profondo del mio cuore, che sono legati uno alla Madonna Addolorata e l’altro alla Madonna di Trapani, due fra le devozioni mariane per me più importanti.

La cosa, però, che più direttamente dimostra la continua protezione che Maria Santissima ha sempre avuto per me e per la mia famiglia, è senza dubbio la devozione al Santo Rosario.

Io e mio fratello iniziammo a recitarlo quotidianamente, cercando di ottenere dalla Madonna una grazia per noi importantissima e promettendo di continuare a recitarlo anche una volta ottenuta la grazia.

Così fu: la grazia arrivò e il Rosario divenne il compagno inseparabile delle nostre giornate.

Fu per mezzo di questa devozione unica, straordinaria, che Maria operò in noi un cambiamento sempre più profondo e decisivo.

Fu così che la Madre di Dio ci aprì la strada alla devozione, in assoluto, più importante. Quella che ha cambiato per sempre la vita, non solo mia e di mio fratello, ma di tutta la nostra famiglia: quella per la Santa Messa di sempre, per il Santo Sacrificio dell’altare.

Da quel momento le nostre vite ruotano attorno a questi due cardini: la Messa e la Madonna!

Da un lato la lotta, indegnamente condotta, nella semplicità dei nostri mezzi, per la conservazione della vera dottrina e della Messa di sempre, dall’altro la diffusione della devozione mariana, dell’amore per questa Madre tenerissima che con tanta pazienza ha lavorato alla nostra conversione.    

Veramente chi si affida a Lei mai si troverà solo, mai sarà abbandonato!

Finché avremo affetto sincero per Lei, finché stringeremo con fede il Santo Rosario fra le mani, la nostra Mamma celeste ci guiderà verso la salvezza, nella maniera più silenziosa, più delicata e più buona che ci sia. Senza mai cedere, mai arretrare, sempre schiacciando la testa del demonio e sempre curandosi dei propri figlioli come Avvocata di “onnipotente” intercessione.

A questa Madre mi sono stretto quando, dopo la conversione, ho indagato assieme ai sacerdoti della Fraternità di San Pio X una possibile vocazione sacerdotale, a Lei ho continuato a stringermi quando mi venne rifiutato l’ingresso al Seminario e a Lei mi stringo tutt’ora, mentre con pazienza, ricerco il mio posto nel mondo.

Vorrei davvero che, quando avrò chiuso gli occhi a questa vita, quali che siano le cose che avrò o non avrò fatto, nulla si possa dire di me all’infuori di questo: “è morto quel tizio che stringeva sempre il Rosario fra le mani.”

Questa è la grazia che chiedo alla Madonna, a lode e gloria del Suo Figlio Unigenito!

Michele Signorato


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