Attingere al costato di Nostro Signore Gesù Cristo

Sangue Prezioso di Cristo

di Antonio e Michele Signorato

Da quando ci siamo convertiti abbiamo scoperto la splendida devozione al Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo. Una devozione che non nasce certo in un’epoca recente della Chiesa. Del resto, non è forse presente il forte riferimento al Sangue del Messia già nei racconti del Vangelo? Sicuramente, la Passione di Nostro Signore ne è la testimonianza principale. Ma il Salvatore non ha di fatto versato questo suo inestimabile Sangue fin dai suoi primissimi giorni?

Il suo padre putativo, San Giuseppe, lo ha circonciso ad appena otto giorni dalla nascita, così come indicato dalla legge istituita da Dio con il popolo ebraico.

“Passati gli otto giorni, in capo ai quali il bambino doveva essere circonciso, gli venne posto il nome di Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima di essere concepito nel seno materno”.

Queste gocce di sangue danno una speciale spiegazione di come Gesù ha vissuto tutta la sua vita: nella missione di redimerci dai nostri peccati. Fissando poi il nostro sguardo sulla Passione di Gesù, non facciamo che vedere questo soave ed inebriante dono essere versato per noi, fino all’ultima stilla.

Durante l’ultima cena, Cristo istituisce il Santo Sacrificio dell’altare e ci presenta il suo Sangue con le splendide parole della consacrazione a cui tutti noi siamo fedeli.

Hic est enim calix sanguinis mei, novi et eterni testamenti: mysterium fidei: qui pro vobis et pro multis effundetur in remissionem peccatorum”.  Perché questo è il calice del mio sangue, il sangue dell’alleanza nuova ed eterna, il mistero della fede, che sarà versato per voi e per la moltitudine degli uomini in remissione dei peccati.

Ma il Preziosissimo Sangue di Nostro Signore è presente anche nella Sua immensa agonia nell’orto, alla vista dei nostri peccati.

“Allora gli apparve un angelo del cielo a confortarlo. E trovandosi in agonia, pregava più intensamente e il suo sudore divenne simile a gocce di sangue che cadevano per terra.” 

Nella flagellazione, nella coronazione di spine, nella crocefissione ed in ultimo, ma non di certo per importanza, nella lancia al costato che trafisse quel Cuore innamorato, facendo fuoriuscire sangue ed acqua.

“Ma venuti a Gesù, siccome videro che era già morto, non gli spezzarono le gambe; ma uno dei soldati gli aperse il costato con una lancia, e subito ne uscì sangue ed acqua.”

Ed è qui che ci troviamo in questo mese di luglio: i tanti peccati e l’enorme immodestia dell’estate, il mese dell’orgoglio contro natura appena passato, le offese senza numero come sempre feriscono quel Sacro Cuore che, credono morto, arde di zelo.

Adesso, in questo mese, abbiamo la possibilità di attingere, di abbeverarci al Preziosissimo Sangue che sgorga dal Cuore, il più grande di tutti, Sacro.

Anche noi in spirito possiamo offrirlo, riparare, chiedere perdono, così come i nostri amati pastori fanno all’altare del Santo Sacrificio.

Certo, non possiamo offrire il Sangue di Cristo, nella pienezza come i sacerdoti, ma possiamo con la nostra intensa preghiera unirci a quella di Cristo nella sua Passione. Possiamo, con le nostre croci quotidiane, unirci a Cristo per ripagare la Divina Giustizia. Con tutto ciò che accade, con le urla che anche oggi echeggiano dagli angoli del mondo, con le orrende manifestazioni dei servi del male, con i sussulti piangenti della Santa Madre Chiesa, abbiamo di che pregare. Ogni anima si sente spinta a fare sue certe lotte rispetto ad altre. Con le tante spinte belliche che vogliono toglierci la pace, che uccidono molti figli di Dio, che spezzano vite innocenti di bambini, che impediscono la pacifica vita e che rendono più difficile l’apostolato dei buoni pastori.

Quali anime si sentiranno toccate da questi dolori, e saranno pronte al sacrificio ed alla preghiera? Nell’ora presente, con le politiche sempre più dispotiche, i candidati sempre più anticristiani, le leggi volte a formare una sorta di nuova Babele, l’orgogliosa marcia della depravazione sessuale che mira a corrompere i più ingenui ed indifesi, troverà certamente la propria missione l’anima più sensibile ai drammi mascherati del nostro secolo.

Noi personalmente ci sentiamo chiamati ad inebriarci di questo dolcissimo Dono, per offrirlo al Buon Dio affinché santifichi sempre più i buoni sacerdoti, faccia ravvedere chi ha perso la via, finisca questa orrenda crisi nella Chiesa e doni tante anime pronte a sacrificarsi nel sacerdozio e nella vita religiosa.

I tesori guadagnati per i meriti di Cristo Gesù (e Maria Santissima, in quanto corredentrice) stanno lì, pronti ad essere raccolti.

Ma, i figli della Chiesa non vogliono più usare i doni di Dio.

Siamo appagati dalla vita moderna, e ci siamo convinti che le forze umane, tecnologiche, sociali, economiche, possano risolvere ogni problema.

Ancora prima che domandarci “come mi presenterò a Dio nel giudizio?”, ci domandiamo “come posso fare a risolvere questo? Dove trovo i soldi per quello? Ancora la guerra, nel duemilaventiquattro?!?”

Ci basta un click e, tutto ha una soluzione…

Ma è veramente così?

Possiamo noi rifondare il paradiso terrestre?

La risposta è facile: no!

Senza Cristo: l’uomo è capace solo di fare il male.

E, senza la grazia: l’uomo aumenterà il numero di nefandezze, di aberrazioni.

Non è necessario argomentare tutto questo, basta osservare il mondo: l’uomo che persiste a usare le proprie forze per massacrarsi a vicenda, per opprimere i poveri, per distorcere le menti e perseguitare la Santa Chiesa Cattolica. 

Nella tradizionale icona della Madonna Odigitria, Maria, con un dito ci indica la vera cura ai mali, che non sono dei tempi, ma dell’uomo stesso, in quanto inclinato al male dal peccato originale.

La via, che la Mamma (Bella, come diceva san Pompilio, n.d.r.) ci indica, è il suo Bambino Santo.

Allo stesso modo ci indica cosa fare dei doni della Passione di Cristo, come ci dice infatti la bellissima preghiera dello Stabat:

“Stabat Mater dolorosa iuxta Crucem lacrimosa, dum pendebat Filius”

In lacrime, la Madre addolorata stava presso la Croce mentre il suo Figlio vi era sospeso.

Cosa faceva sotto la Croce? Ovviamente offriva il suo Figliuolo al Padre per noi per il nostro bene.

 Non possiamo, dunque, affermare che Ella è la prima devota del Preziosissimo Sangue? 

Ricordiamoci, allora, che questo Dono meraviglioso è stato versato per noi membri della Santa Madre Chiesa, e per molti (che si convertiranno, n.d.r.).

Perciò, come la Madre Celeste, impariamo a stare sotto la Croce a raccogliere i tesori più preziosi.

In questo afoso luglio, e non solo, affidiamoci al Preziosissimo Sangue di Cristo!

Per vincere l’antico nemico che, sempre più freneticamente, macchina per farci cadere.

E, ricordiamoci della grande promessa fatta da Nostro Signore:

“Ed io ti dico che tu sei Pietro e sopra questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte dell’inferno non prevarranno contro di essa”.

Prima di giungere alla conclusione, vorremmo ricordare che si ottengono innumerevoli grazie con la devozione al Preziosissimo Sangue.

Specialmente, vincere noi stessi. Ossia, combattere la buona battaglia per stare lontano dai peccati, dai vizi, e sconfiggere il nostro peggiore rivale: l’amor proprio, la superbia, la vanità.

Questo è ciò che ognuno di noi può e deve fare, perché è dovere del cattolico.

Non possiamo solo chiedere aiuto al Signore per sconfiggere il peccato, ma scegliere sempre il meglio per giungere al Paradiso, praticando le virtù; anche quelle eroiche, se il Signore ci dovesse chiamare alla santità.

Ricordandoci quale sia l’anima più prossima a cui dobbiamo badare: la nostra!

Mai e poi mai dobbiamo illuderci di essere abbastanza bravi da non avere necessità di pregare per noi stessi e per il nostro avanzamento nella vita spirituale.

È chiaro che non dobbiamo dimenticarci, ad imitazione di Cristo Nostro Signore, il quale ha versato il Suo Preziosissimo Sangue per la nostra salvezza, che anche noi siamo chiamati a pregare e sacrificarci per il prossimo, in particolare per i poveri peccatori, per i fratelli moribondi e per le anime che attendono impazienti, in purgatorio, la visione beatifica del Buon Dio.

Dobbiamo far sì che, con la nostra devozione, ogni goccia del Sangue di Cristo arrivi ad innaffiare il terreno di ogni anima.

Ci auguriamo, e vi auguriamo, che ognuno di noi possa santificarsi con la devozione al Preziosissimo Sangue, diffondendola agli altri.

In particolare, per la santificazione del nostro direttore spirituale e di tutti i sacerdoti.

Vi salutiamo con la promessa di pregare per tutti i fratelli e sorelle nella Fede.

Sanguis Christi, in Eucharestia potus et lavacrum animarum, Salva nos.

Sangue di Cristo, che disseti e lavi le anime nell’Eucarestia, Salvaci!

Antonio e Michele Signorato


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Antonio Signorato Autore cattolico
Mi chiamo Antonio Signorato, ho trentun anni e scrivo dalla Sicilia.

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