Elia Bernardi – autore cattolico

Elia Bernardi - auotre cattolico

di Elia Bernardi

Sono nato nel (oramai) lontano 1994, in quel paesaggio straordinario che fu parte dei domini della Serenissima, e che oggi è Patrimonio dell’UNESCO, vale a dire le colline del Prosecco, dove le piante di vite si estendono a perdita d’occhio, e si incontrano letteralmente ovunque.

Sarà proprio per la bellezza del luogo (o per l’abbondante presenza del vino che scorre a fiumi) che la mia famiglia risulta radicata nel territorio da almeno cinquecento anni, se non di più: e qui varrebbe forse la pena raccontare qualche leggenda, più o meno suffragata da elementi storici alquanto incerti e da ancor più incerti ricordi tramandati (e gonfiati) oralmente, ma non lo farò, per pietà nei confronti dei lettori.

Leggende a parte, l’unica cosa certa è la presenza stabile di una famiglia che ha onestamente lavorato, umilmente e orgogliosamente servito il Doge prima e il Re poi, e che ha conservato la fede cattolica, quella santa e sola vera fede di cui questa bella terra presenta e conserva una stupenda testimonianza in termini di chiese, oratori e capitelli, disseminati ovunque (quasi in concorrenza con le piante di vite).

Venendo ora alla mia persona, Elia Bernardi, che dire: ho affrontato i primi anni di scuola, come innumerevoli generazioni prima di me, terrorizzato dalle suore; sono poi passato ad un collegio “cattolico”, dove ad essere terrorizzati erano i sacerdoti (spesso inseguiti da sciami di bambini che reclamavano caramelle … ce le avevano date il primo giorno di scuola, cosa impediva loro di continuare anche gli altri giorni?).

Ho superato poi con sprezzo del pericolo il quinquennio di liceo scientifico (che si trovava molto vicino a casa e scelto proprio per questa ragione) nonostante mi fossi ben presto reso conto della mia assoluta incapacità di capire un’acca che fosse una delle materie scientifiche (sì, proprio quelle d’indirizzo), ma scoprendomi più portato per quelle letterarie, e nonostante la presenza di elementi alquanto discutibili tra il corpo docenti.

Poi è iniziato il periodo universitario, al termine del quale ho conseguito la laurea magistrale in scienze religiose, non prima di aver trascorso un annetto di volontariato con giovani affetti da dipendenze varie, giovani simpaticissimi con i quali mi sentivo in profonda sintonia (tanto da ipotizzare un mio ricovero presso la struttura medesima); in seguito ho avuto anche la grazia di poter trascorrere un (ahimè) breve periodo in un’altra struttura, al servizio di persone di tutte le età, con disabilità fisiche e psichiche (ed anche qui la consueta sensazione di sentirmi a casa), dove ho potuto assistere a scene che dire edificanti è poco: lì, dove la morte è una visitatrice assai abituale e non spaventa più nessuno, è del tutto normale vedere attorno al letto dei morenti un gruppo di altri ospiti che, rosario alla mano, assistono il loro compagno di viaggio in quell’ultimo e supremo istante.

Infine, ho potuto lanciarmi anche nell’insegnamento, tanto nella scuola pubblica come nella homeschooling.

Nel frattempo, il Buon Dio mi ha dato la grazia di capire che nella Chiesa “c’è qualquadra che non cosa” (come avrebbe detto il buon Luca Giurato), grazie sia agli studi, che all’evidenza dei fatti; fondamentali, inoltre, sono stati, da un lato, una certa familiarità con la corona del rosario, dall’altro, scoprire la Santa Messa “di sempre” e conoscere la Fraternità Sacerdotale San Pio X.

Ora eccomi qui, dopo aver condiviso con il celebre Filippo Vincis lo stesso percorso con la FSSPX, (nonché lo stesso esito, seppur a qualche mese di distanza) a dare il mio piccolo contributo all’opera meritoria del Cartafaccio.

In un mondo oramai in preda alla follia, dove dilaga la “religione dell’uomo che si fa dio” (senza Dio e contro Dio) tanto cara a Paolo VI, e dove riecheggia in ogni dove e da ogni bocca si grida “non serviam!” (“non servirò!”), trovo che sia particolarmente urgente poter condividere quel tesoro inesauribile di sapienza e bellezza che è il santo e infallibile Magistero della Chiesa Cattolica, vero farmaco ai mali del nostro tempo. Per chi ha avuto l’immeritata grazia di poter scorgere oltre le dense nubi di questo mondo in rivolta, la stella polare che ci guida al Cielo, è d’obbligo poterla indicare anche agli altri.

Viva Cristo Re! Viva Maria Santissima!

Elia Bernardi

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