Come possiamo favorire le vocazioni – La Vocazine Ⅴ

Aiutiamo il seminario con preghiere, libere offerte.
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Filippo sta curando una edizione speciale per le Edizioni del Cartafaccio

Cari lettori,

vorrei iniziare la riflessione odierna con una frase di S. Vincenzo de’ Paoli, il santo francese della carità, riguardo alla vocazione sacerdotale. Egli diceva: “Non si può fare sulla terra opera più grande che procurare alla Chiesa un buon sacerdote”. Quanto è vero quello che afferma S. Vincenzo.

Non tutti i fedeli sono chiamati al sacerdozio o alla vita religiosa, ma ognuno di noi può operare e agire per favorire con ogni mezzo le vocazioni. Risuonano profondamente nelle nostre orecchie le parole del Salvatore: “La messe è molta, ma gli operai sono pochi! Pregate dunque il padrone della messe di mandare operai nella sua messe” (Mt. IX, 37-38).

Lo strumento privilegiato che abbiamo per supplicare il Padrone di mandare degli operai è la preghiera. Le nostre preci chiedano a Dio di suscitare, accompagnare e fortificare tutti coloro che sono chiamati da Lui. Nel contesto odierno, nel quale troppe pecore sono smarrite e confuse, c’è bisogno di santi pastori che con amore e determinazione guidino il gregge ai pascoli eterni.

Vi invito a offrire anche piccoli o grandi sacrifici per questa intenzione. Dobbiamo ricercare e tutelare, con delicatezza, buoni giovani che possano donarsi totalmente a Dio, secondo quello che il nostro stato di vita permette. L’aspetto del soccorso spirituale è senza dubbio il primo e più importante, ognuno di noi può offrire alle anime la preghiera.

Non bisogna però dimenticare del tutto l’aspetto di aiuto materiale che la comunità dei fedeli può e deve offrire ai seminari e ai seminaristi/novizi. La storia di santi come Giovanni Bosco o del Curato d’Ars dimostra chiaramente come siano preziosi i benefattori che aiutano i giovani ad ascendere i gradini verso il sacerdozio.

La Provvidenza, che conosce sempre quello di cui hanno bisogno coloro che sono chiamati, passa attraverso persone concrete che compiono un’offerta per questa intenzione: non è importante l’entità del dono ma l’amore con cui si fa.

Aiutiamo in particolare le realtà che conservano la Tradizione e che formano i giovani nella Tradizione. Esse non hanno appoggi da parte della gerarchia e vivono grazie alla generosità dei fedeli, in uno spirito di essenzialità evangelica.

Prestiamoci allora, secondo quello che il Padre ispirerà ai nostri cuori, ad un’opera tanto grande e importante: la formazione di sante guide che pregheranno per sempre, soprattutto durante il Santo Sacrificio, per coloro che li hanno aiutati, nei modi più diversi, durante il loro percorso.


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Filippo Vincis Autore cattolico
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